
A volte mi capita che durante le sessioni di coaching, il coachee si trova in un punto dove non riesce a prefigurare dove voler andare e di conseguenza non riesce a definire un obiettivo da raggiungere, come se fosse in un cul-de-sac.
Una tecnica per me utile in questi casi per uscire da questa situazione è quella che viene definita "Merlino", orientata proprio ad aiutare il coachee a "vivere" la sua situazione ideale. (Per chi avesse un orientamento breve strategico tale tecnica è molto vicina a quella definita "Lo scenario oltre il problema" del modello di problem solving strategico).
Tale tecnica consiste infatti nel portare il coachee come se fosse già nella situazione ideale, una volta lì, il coach chiede al coachee di analizzare la situazione minimamente precedente, in questo modo si va a ritroso fino al presente, in modo tale che il coachee conosca la strada da percorrere per partire dal presente e pertanto il suo obiettivo.
Esempio di conversazione:
Coach: Carlo (nome a caso), chiudi gli occhi e proiettati in un giorno dove hai raggiunto i tuoi obiettivi (o risolto i tuoi problemi), un giorno in cui ti alzi la mattina e sei felice. Che giorno è?
Carlo (Coachee): 4 marzo 2021
Coach: ok, descrivi nel dettaglio cosa stai facendo.
Carlo (coachee): sono appena tornato a casa dopo aver trascorso una settimana lavorativa intensa ma piacevole
Coach: Cosa stai facendo esattamente?
Carlo (coachee): sono appena tornato, trovo mia moglie, ci apriamo una bottiglia di vino per fare aperitivo e inizio a raccontarle cosa è successo a lavoro.
Coach: Cosa è successo Carlo?
Carlo (coachee): abbiamo appena lanciato il progetto in azienda sul veicolo ibrido e i risultati del mercato sono molto incoraggianti
Coach: che ruolo hai nel progetto?
Carlo (coachee): sono il referente principale...
....
Coach: ok Carlo, cosa hai appreso da questa cosa?
Carlo (coachee): Voglio dire al mio capo che deve spostarmi sul progetto della macchina ibrida in quanto è lì che sento davvero una forte energia personale nel realizzare le mie attività...
Se avete altre tecniche per gestire questa situazione particolare scrivetele in basso!
Suggerisco anche la "domanda del miracolo" di Steve De Shazer, che consiste nel chiedere al coachee: "immagina che questa sera vai a casa, e più tardi ti metti a dormire nel tuo letto. E mentre dormi succede un miracolo ed i tuoi problemi scompaiono, vengono del tutto risolti e hai raggiunto ciò che desideravi. Questo accade mentre dormi e quindi tu non sai cosa è successo. Domattina al risveglio, come ti renderai conto che è accaduto il miracolo? Come se ne renderanno conto gli altri? Cosa è che hai ottenuto?"
Successivamente, per definire meglio l'obiettivo desiderato, si può chiedere:
Qual è l’ultima volta che questo miracolo è avvenuto, anche solo un po’?
Come una parte di questo miracolo potrebbe diventare un tuo obiettivo di miglioramento?
Quale pensa che sarebbe il primo passo da fare perché un po’ di miracolo si realizzi?
Molte volte per il Coachee risulta difficile mantenere il verbo al presente in una visualizzazione del futuro, e questo rende il processo inefficace. In queste situazioni provo a riportare il presente nella verbalizzazione, se non funziona passo ad altri canali magari più sintentici, come ad esempio l'utilizzo delle immagini. Ad esempio "Qual'e l'immagine che rappresenta la realizzazione del tuo obiettivo?" L'ideale sarebbe avere la possibilità che il Coachee possa consultare più immagini.
Dopo averla scelta, si lavora sull'immagine per trovare nuove connessioni e nuovi significati.